Qualcomm cita in giudizio e chiede un’ingiunzione preliminare a quattro fornitori asiatici di Apple (Foxconn, Pegatron, Wistron e Compal) per obbligarli al pagamento di royalties. Si tratta di una vera e propria controffensiva alla mossa di Apple che a gennaio 2017 aveva fatto causa a Qualcomm accusandola di pratiche contrattuali scorrette, non concorrenziali e dell’imposizione di un costo esagerato sulle licenze d’uso dei suoi modem Lte Snapdragon all’interno degli iPhone.
In risposta a tutto ciò, in aprile Qualcomm aveva citato in giudizio Apple, accusandola di aver sfruttato le sue tecnologie brevettate all’interno degli iPhone e degli iPad, senza però pagarne le licenze. Ma non finisce qua perché la Apple avrebbe deliberatamente messo mano ai modem Lte di Qualcomm per rallentarne le prestazioni, nell’intenzione di livellare le differenze con gli iPhone equipaggiati con prodotti Intel. Infine, arriviamo alla citazione, più recente, dove si chiede ai fornitori (Foxconn, Pegatron, Wistron e Compal) di saldare il pagamento delle licenze per le tecnologie usate, secondo quanto stipulato da contratto. Quello che emerge è come questi fornitori non possano saldare il loro debito se non è la stessa Apple a fornirgli le somme di denaro necessarie per le royalties. La vera domanda è come andrà a finire questa vicenda. Sono da mesi, infatti, che Qualcomm e Apple sono ai ferri corti. La prima chiede alla Apple di rispettare gli impegni contrattuali presi, mentre la seconda accusa Qualcomm di avere delle pretese economiche troppo elevate. La soluzione? Si spera in un intervento salvifico di una giuria.