Numerose aziende stanno puntando sempre più sulla Extended Reality, ovvero sull’utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale (AR/VR).
AR e VR vengono sempre più utilizzate per ridurre i rischi e migliorare la produttività e l’efficienza. Recenti progressi in termini di potenza di calcolo, archiviazione, elaborazioni grafiche e display ad alta risoluzione hanno contribuito a superare alcuni dei vincoli che hanno ostacolato l’uso diffuso di queste tecnologie immersive.
Esiste inoltre un terzo tipo di tecnologia Extended Reality, che è la realtà mista (MR). La MR non si svolge esclusivamente nel mondo fisico o nel mondo virtuale, ma consiste in una ibridazione dei due.
Le differenze tra realtà aumentata e realtà virtuale
AR – Per realtà aumentata si intende uno “strato” digitale (tecnicamente detto layer) sovrapposto al mondo fisico, che va ad integrare l’ambiente fisico e reale con quello virtuale per migliorare o “aumentare” l’esperienza nel mondo reale. Gli strumenti per usufruire di questa tecnologia sono soprattutto smartphone, tablet, occhiali intelligenti e altri dispositivi come i visori HMD. Offre istruzioni dettagliate per compiti manuali e assistenza da remoto per il supporto o la guida nei processi. È facile da applicare e utilizzata oggi in numerosi settori, dall’entertainment alla formazione, passando per l’automation manufacturing fino all’interior design.
VR – La funzione della realtà virtuale è quella di creare un’interfaccia interattiva, che immerge in un ambiente completamente digitale e fornisce un’esperienza uditiva e visiva virtuale. Avviene attraverso l’uso di visori HMD. Permette la progettazione delle apparecchiature o la formazione dei dipendenti nel mondo virtuale, con una esperienza immersiva.
MR – Come detto, la realtà mista è la fusione di mondi reali e virtuali, volta a produrre nuovi ambienti e visualizzazioni, in cui oggetti fisici e digitali coesistono e interagiscono in tempo reale. La differenza con la realtà aumentata è che quest’ultima si svolge principalmente nel mondo fisico, con informazioni o oggetti aggiunti virtualmente. Anch’essa è in uso in numerosi settori: design, intrattenimento, addestramento militare e lavoro a distanza.
Esempi di utilizzo e benefici
Un rapporto di Capgemini illustra diversi settori in cui AR e VR offrono i loro benefici. Per il settore pubblico viene fatto l’esempio del New Jersey, in cui vengono utilizzati gli occhiali AR e VR per vedere le linee di utenze nascoste sotto le strade in tempo reale, permettendo di migliorare la produttività e la collaborazione.
Alla Ford, la realtà virtuale è usata per catturare il movimento degli operatori durante l’assemblaggio delle apparecchiature, attraverso sensori che mirano a ri-programmare i movimenti per ridurre il rischio di lesioni e migliorare la produttività. Riguardo i benefici si parla di un calo del 70% degli infortuni dei dipendenti e del 90% delle problematiche ergonomiche.
L’azienda Boeing, invece, utilizza la realtà aumentata per il cablaggio degli aerei, che ha ridotto il tempo di produzione dei cablaggi del 25% e aumentato la produttività del 40%.
La tecnologia migliore
Il 66% delle organizzazioni ascoltate da Capgemini ritengono che l’AR sia più applicabile rispetto alla realtà virtuale. Mentre la realtà virtuale migliora l’esperienza immersiva individuale isolando l’utente dal mondo reale, l’AR può alterare e migliorare la nostra interazione quotidiana con macchine e sistemi digitali.
Paul Travers, Ceo di Vuzix, una multinazionale che vende tecnologia indossabile AR/VR, intervistato da Capgemini proprio su questo tema, afferma che nonostante la realtà virtuale sia importante, ci sono limitazioni a ciò che può permettere di fare. Tra le due tecnologie spesso le aziende scelgono quella che presenta un maggiore collegamento reale/virtuale, in una ibridazione uomo-macchina più funzionale.
Il mercato italiano e VRMedia
Secondo Statista, entro il 2023 ci saranno circa 2,4 miliardi di utenti di realtà aumentata mobile in tutto il mondo, 2,2 miliardi in più rispetto ai 200 milioni nel 2015. In Italia, la dimensione del mercato della realtà aumentata e virtuale ammontava a 16 milioni di euro nel 2019 e lo scorso anno ha toccato i 61 milioni di euro, con una crescita del 161% e uno sviluppo in tutti i settori.
Sul versante delle tecnologie di realtà aumentata al servizio delle aziende, un’eccellenza è la start-up italiana VRMedia, azienda deep-tech nata nel 2002 come spin-off della Scuola Superiore S. Anna di Pisa che ha recentemente debuttato a Houston, in Texas, per il forum mondiale delle compagnie energetiche con Kiber K3S, un “sistema indossabile integrato per uso industriale” che integra strumenti tecnici, cross reality e app Android.
La funzione di Kiber K3S è di permettere ad un operatore di interagire con più soggetti collegati da remoto, condividendo strumenti tecnici e app Android in un ambiente misto fisico-reale, senza la necessità di spostare le persone coinvolte nel luogo di intervento. Utilizzato in contesti industriali come centrali elettriche, piattaforme offshore, marine, o più in generale in aree ad alto rischio o per esigenze di semplificazione logistica,questo strumento è destinato ad operare in settori quali costruzione, manutenzione, collaudo, ispezione e formazione.