Proponiamo questo contributo di Antonio Lanotte, relatore, il 21 novembre del “Procurement finance fusion ’24”, realizzato a Milano, presso l’HQ di Satispay.

La recente legge approvata dal Parlamento italiano, denominata Promozione e sviluppo delle startup e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti, segna un passo importante per stimolare gli investimenti privati nelle startup e PMI innovative in Italia. La normativa introduce misure significative per incentivare il capitale di rischio, rendendo più attrattivo per i privati investire in queste realtà emergenti.

 

Tra le principali novità della legge troviamo:

  1. Detrazioni Irpef. I privati che investono in startup innovative possono beneficiare di detrazioni fiscali sull’Irpef, abbattendo il peso fiscale e incentivando il capitale privato.
  2. Esenzione delle plusvalenze. Le plusvalenze derivanti dalla cessione di quote in startup innovative diventano esentasse, il che significa che chi realizza un guadagno dalla vendita delle proprie partecipazioni non sarà tassato su quei profitti.
  3. Capital gain esentasse. Un’ulteriore spinta arriva dall’esenzione fiscale sul capital gain per gli investimenti in startup innovative, offrendo un importante vantaggio finanziario per gli investitori.

 

Oltre agli incentivi per le startup, la legge interviene anche sui limiti patrimoniali delle Società di Investimento Semplice (Sis), che possono ora aumentare i propri capitali per investire in modo più efficace. Inoltre, viene istituito un fondo di fondi gestito da Cassa Depositi e Prestiti (il famigerato fondo dei fondi), mirato a sostenere le PMI e le startup. Queste misure sono parte di una strategia più ampia per incentivare l’ecosistema delle startup in Italia, già avviata con il Decreto Crescita del 2019 e la Legge Capitali del 2024. L’obiettivo dichiarato è quello di creare una classe di investitori e gestori maggiormente orientati verso il capitale di rischio, un aspetto che finora è stato carente nel panorama italiano degli investimenti. L’aspettativa è che queste agevolazioni possano rendere l’Italia un contesto più favorevole all’innovazione e alla crescita delle imprese, stimolando la creazione di nuove opportunità imprenditoriali.

 

Le principali novità dell’intervento normativo

La nuova legge introduce importanti novità in tema di agevolazioni fiscali per gli investimenti in startup e PMI innovative, con l’obiettivo di incentivare il capitale privato e favorire lo sviluppo di queste imprese. Infatti, gli investitori privati possono beneficiare di una detrazione Irpef pari al 50% della somma investita nel capitale sociale di una o più startup innovative. L’investimento può essere diretto o tramite organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) specializzati in startup. Altra novità molto importante è che la detrazione viene estesa anche ai contribuenti cd “incapienti”, ovvero coloro che, pur avendo diritto alla detrazione, non hanno imposte lorde sufficienti da cui detrarre l’importo. In questo caso, l’eccedenza non detraibile si trasforma in credito d’imposta, che può essere utilizzato in dichiarazione o in compensazione tramite il modello F24. La misura si applica agli investimenti effettuati dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2023.

Le plusvalenze realizzate da persone fisiche derivanti dalla cessione di partecipazioni al capitale di startup e PMI innovative, se reinvestite in altre startup o PMI innovative, potranno beneficiare solo della detrazione o deduzione del 30%. In passato, era applicabile anche la detrazione “de minimis” del 50%, che non sarà più utilizzabile per queste plusvalenze. In tal caso, l’esenzione resta applicabile solo se le partecipazioni sono state acquisite tra il 1° giugno 2021 e il 31 dicembre 2025 e mantenute per almeno tre anni. Inoltre, per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, le PMI innovative devono rispettare una delle condizioni previste dal regolamento europeo General Block Exemption Regulation (GBER). Ad esempio, l’impresa non deve essere attiva sul mercato da più di 10 anni. Questa condizione è stata introdotta per evitare abusi fiscali. Tuttavia, la legge introduce alcuni limiti all’esenzione fiscale sulle plusvalenze derivanti dalla cessione di quote in startup e reinvestite in altre startup. Questo mira a prevenire abusi nel sistema di esenzioni fiscali, garantendo che gli investimenti rispettino criteri specifici per ottenere le agevolazioni.

 

Novità in termini di esenzioni e di innalzamento del limite patrimoniale per le Società di Investimento Semplice (Sis)

 La nuova legge rappresenta un importante sviluppo per chi investe in startup e PMI innovative, intervenendo in modo sostanziale sulla fiscalità dei redditi da capitale percepiti dalle persone fisiche. I redditi derivanti dal capital gain, percepiti da persone fisiche che partecipano a fondi o organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) focalizzati su startup e PMI innovative, vengono completamente esentati dall’imposizione fiscale. Questo significa che i guadagni derivanti da tali investimenti non saranno soggetti a tassazione, incentivando ulteriormente la partecipazione al capitale di queste imprese emergenti. Questa esenzione costituisce un importante strumento di attrattività per gli investitori individuali, che potranno beneficiare di rendimenti potenzialmente elevati senza l’onere della tassazione, favorendo un afflusso di capitale verso le imprese innovative. Inoltre, il limite di patrimonio netto per le Società di Investimento Semplice (SIS) è stato innalzato da 25 a 50 milioni di euro. Le SIS sono veicoli di investimento particolarmente rilevanti perché destinati a investire esclusivamente in PMI non quotate su mercati regolamentati o in società che si trovano nelle fasi iniziali del loro ciclo di vita (ad esempio, seed financing, startup financing ed early stage financing). Questo innalzamento del limite patrimoniale aumenta la capacità operativa delle SIS, consentendo a un numero maggiore di soggetti di operare con tali veicoli.

 

Segnali importanti che vanno nella direzione giusta

L’obiettivo è ampliare l’accesso ai capitali da parte delle PMI innovative, incrementando così il numero di investitori e promuovendo un flusso di capitali più significativo verso imprese ad alto potenziale di crescita. A tale scopo, le SIS, con un patrimonio più elevato, potranno facilitare investimenti più consistenti nelle PMI e nelle startup, contribuendo in modo determinante alla loro espansione in settori cruciali come la sperimentazione e l’avvio di nuove attività. In tal senso, la legge ribadisce il ruolo cruciale delle SIS nell’investire esclusivamente in PMI non quotate. Le fasi di investimento coprono momenti critici per le imprese, quali la sperimentazione (seed financing), la costituzione (startup financing) e l’avvio (early stage financing). Questa specifica focalizzazione sulle PMI non quotate sottolinea l’intenzione del legislatore di supportare lo sviluppo di un tessuto imprenditoriale solido, favorendo imprese innovative che potrebbero altrimenti trovare difficoltà ad accedere a capitali significativi nei mercati regolamentati. La legge, pertanto, crea una struttura più favorevole per gli investimenti privati in startup e PMI innovative, offrendo esenzioni fiscali strategiche e aumentando il potenziale delle Società di Investimento Semplice. Questi interventi mirano a stimolare il venture capital, fornendo alle imprese innovative le risorse necessarie per crescere e svilupparsi in modo più rapido e sostenibile.

 

a cura di

Antonio Lanotte is a Chartered Tax Adviser and Senior Auditor, International Tax Advisor and Business Consultant, Of Counsel Deotto Lovecchio & Partners and in the BOA of the Vernewell Group. He is a GBBC Ambassador for Italy, a Member of the Dynamic Coalition on Blockchain Assurance and Standardization (DC-BAS), a Member of the Panel of Experts at EUBOF (European Commission), a Member of the Advisory Council at Blockchain for Europe, and a Member of the Scientific Committee at Italia Fintech.