La trasparenza della catena di approvvigionamento è fondamentale per comprendere ciò che esattamente sta succedendo in ogni fase, per scambiare informazioni supportate dai fatti sulle operazioni che si svolgono internamente ed esternamente alla supply chain.

Una supply chain trasparente è spesso sinonimo anche di sostenibilità, se non altro poiché conoscere informazioni e dati sui fornitori permette anche di vedere come e quanto sono compliant riguardo il rispetto dell’ambiente e i criteri Esg. 

Questo è quanto mira a fare anche Open Supply Hub, una piattaforma di mappatura della supply chain accessibile e collaborativa, utilizzata e popolata dalle parti interessate in diversi settori.

Esempi di aree di interesse 

La trasparenza è un concetto che interessa più aree all’interno della supply chain e crea fiducia tra fornitori, aziende e clienti, perché una supply chain trasparente proietta un’immagine di un’azienda onesta e affidabile.

Questa riguarda soprattutto:

  • gli standard di qualità e sicurezza dei prodotti
  • l’approvvigionamento di materie prime
  • le pratiche di lavoro
  • la tutela dell’ambiente e la sostenibilità

L’Open Supply Hub

L’Open Supply Hub, che ha iniziato la sua fase beta il 29 giugno, è un’estensione dell’Open Apparel Registry e mira a mappare le catene di approvvigionamento globali utilizzando dati standardizzati in più settori.

Open Supply Hub spera che l’estensione dell’Open Apparel Registry, originariamente costruito per il settore dell’abbigliamento nel 2019 con il supporto della Laudes Foundation, migliorerà le informazioni sugli impianti di produzione e sulle catene di approvvigionamento globali in abbigliamento, articoli sportivi, bellezza, beni di consumo confezionati ed elettronica. L’obiettivo è di consentire alle organizzazioni, alla società civile e ad altre parti interessate di lavorare in collaborazione con fornitori e produttori per migliorare la sostenibilità della catena di approvvigionamento.

Gli esperti hanno a lungo sostenuto che la mancanza di dati sui fornitori aperti, accessibili e standardizzati è tout court un collo di bottiglia che mina gli sforzi per ridurre le emissioni di carbonio della catena di approvvigionamento e affrontare questioni come la deforestazione e il lavoro minorile. Open Supply Hub vuole in questo senso facilitare la condivisione dei dati e la collaborazione tra le imprese anche in ottica ambientale.

Dati per la sostenibilità e Esg

I dati forniti attraverso l’hub dovrebbero anche aiutare i processi di rendicontazione climatica e ambientale, sociale e governativa delle imprese. “A livello globale, le organizzazioni si stanno preparando a un’ondata di nuovi requisiti di reporting Esg”, ha dichiarato Natalie Grillon, direttore esecutivo di Open Supply Hub. “Il volume di dati condivisi sarà enorme. È quindi assolutamente fondamentale che il reporting sia costruito su una base affidabile e collaborativa al fine di realizzare i miglioramenti della supply chain di cui abbiamo disperatamente bisogno.”

“I dati della supply chain sono notoriamente opachi, isolati e inaccessibili, il che storicamente ha beneficiato pochissimi”, ha aggiunto. “Aprire questi dati è la soluzione. Non solo possiamo creare un’unica fonte per identificare le strutture, ma questo modello incoraggia anche la collaborazione e aiuta gli utenti a far progredire il loro lavoro, che si tratti di reporting Esg, difesa dei diritti dei lavoratori, ricerca o decisioni sul rischio climatico”.