Secondo Bloomberg, quando un’azienda chiede soldi retroattivamente ai fornitori, è segno che qualcosa va storto. Questa è la preoccupazione degli analisti dopo che Tesla ha chiesto ad alcuni fornitori di restituire una parte dei pagamenti per pezzi consegnati a partire dal 2016, secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando una nota dell’azienda a un proprio fornitore.

La richiesta ha coinvolto fornitori di progetti Capex a lungo termine. Una mossa preoccupante perché Elon Musk, Ceo dell’azienda, ha dichiarato che il successo della berlina Model 3 ricompenserà l’azienda delle perdite nella seconda parte dell’anno e migliorerà il movimento di cassa.

Quello che sta probabilmente accadendo è che Tesla ha speso così tanto per aumentare la produzione a 5mila Model 3 in una settimana – anche se non le sta consegnando ancora tutte ai clienti – da avere problemi di liquidità nel secondo trimestre e necessitare di un aiuto da parte dei fornitori per sostenere il bilancio.

«È preoccupante, perché di solito i produttori di auto giocano pesante con i fornitori in fase di stipula del contratto, non retroattivamente. Il secondo trimestre potrebbe essere difficile perché hanno speso moltissimo per raggiungere gli obiettivi di produzione», ha dichiarato in un’intervista David Whiston, analista di Morningstar Inc. a Chicago, mentre le azioni e i bond di Tesla calavano.

Tesla ha bruciato circa 8 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni. Nel primo trimestre, mentre spingeva per aumentare la produzione del Model 3, ha consumato più di un miliardo di dollari, secondo i dati Bloomberg.

Nella propria nota, Tesla ha dichiarato: «Negoziare è parte integrante del processo di procurement, e, ora che siamo in una posizione più forte con l’aumento della produzione del Model 3, è un buon momento per migliorare il nostro vantaggio competitivo in quest’area. Stiamo lavorando per raggiungere un costo base di lungo periodo più sostenibile, non per trovare sconti una tantum per questo trimestre, e questo è un bene per Tesla, per i nostri azionisti e per i nostri fornitori che potranno beneficiare dall’aumento del nostro volume di produzione e dalle opportunità di crescita future. Abbiamo chiesto a una decina di fornitori una riduzione per la spesa di progetti Capex di lungo termine iniziati nel 2016 ma ancora in corso, e i cambiamenti con questi fornitori miglioreranno il nostro movimento di cassa futuro, ma non avranno un impatto sulla nostra redditività nel terzo trimestre».

E voi, avete mai chiesto un ribasso retroattivo ai vostri fornitori? Considerate questa richiesta una parte del processo di negoziazione o il sintomo di un momento critico per l’azienda?