La recente pandemia ha reso evidente la strategicità del procurement, in particolare per le aziende strutturate e articolate in organizzazioni complesse. Tra queste, la sensibilità maggiore è concentrata nelle imprese che hanno uffici e siti in più geografie del mondo e con filiere produttive interconnesse: qui la gestione dei fornitori deve assicurare efficienza, agilità, condivisione strutturata delle informazioni e gestione del rischio, il tutto a supporto della business continuity. E il mondo farmaceutico è uno dei più sensibili a queste tematiche.

Tra le aziende che hanno scelto di approfondire questi aspetti, c’è Chiesi Farmaceutici, un’impresa italiana che investe ogni anno in R&D circa il 22% del proprio fatturato. Chiesi ha optato per una soluzione di Vendor Management evoluta, attraverso un progetto incrementale, estendendo progressivamente la soluzione sia in termini territoriali – dal perimetro Italia al coinvolgimento delle altre 29 filiali – sia nelle categorie di fornitura, dagli indiretti agli acquisti industriali. Il tutto in coerenza con il progetto di certificazione di sostenibilità globale B Corp che ha ottenuto nel Maggio 2019 come primo grande gruppo farmaceutico al mondo. Chiesi non poteva prescindere dall’analisi delle categorie merceologiche, in ottica B Corp, preservando la criticità della categoria e la mole di informazioni da manutenere nel tempo.

”Noi abbiamo 15 mila fornitori, per un turnover di spesa annua di circa 1,1 miliardi di euro” racconta Guido D’Agostino, Head of Global Procurement di Chiesi Farmaceutici “Per noi è stato importante creare il primo Codice di Interdipendenza dei fornitori, basato sui principi B Corp e condiviso con i nostri fornitori strategici attraverso un questionario ad hoc di sostenibilità. Insieme a JAGGAER abbiamo ristrutturato tutto il processo di qualifica, in modo progressivo e ora, dopo gli acquisti indiretti, la stiamo estendendo anche agli acquisti industriali, incrementandola mese dopo mese. Tutto deve sposarsi con la multidimensionalità: costruire processi definiti, con ownership chiare e output condivisi gestendo l’arricchimento delle informazioni e anche le eccezioni. Voglio sottolineare che il nostro progetto sta di fatto aiutando la centralizzazione degli acquisti al nostro interno: colleghi da diversi dipartimenti si interessano del nostro processo di qualifica avanzato e ci chiedono di estenderlo anche ad alcune categorie di fornitori da loro gestite in autonomia, facilitando una piena convergenza, a tendere, di ogni informazione relativa a qualsivoglia partner del Gruppo”.

Luca Dridani, Vendor & Data Assurance Manager di Chiesi Farmaceutici aggiunge “Siamo partiti dalle categorie più semplici per poi salire di livello, estendendo la platea degli utilizzatori, tra interni ed esterni che si collegano alla piattaforma JAGGAER. Poi, la sostenibilità: abbiamo dovuto integrare le anagrafiche con una raccolta di dati nuovi importanti per i temi della corporate social responsibility mettendo spesso i nostri partner nella situazione di dovere magari per la prima volta rispondere a domande relative. L’ultimo passaggio sarà il roll-out: replicare i processi gestiti con successo nell’headquarter di Parma nelle diverse filiali. Stiamo passando da un perimetro Italia ad uno internazionale estendendo uno stesso modello e stesso strumento alle più importanti  filiali del Gruppo: un grande obiettivo per il nostro Gruppo”.

“La mitigazione dei rischi della catena di fornitura è un tema chiave per il mondo farmaceutico” commenta Mario Messuri, General Manager Italy e VP South Europe di JAGGAER. “Al centro si pone la compliance dei fornitori rispetto ad obiettivi di sostenibilità e governance: tutti aspetti che solo una visione completa e accurata del procurement può assicurare. Non è più possibile rimandare: l’esperienza di queste settimane ha ancora una volta dimostrato quanto la digitalizzazione di dati e processi di acquisto non sia più un nice to have, ma una reale necessità. E non basta digitalizzare i processi in essere: vanno ripensati come nativamente digitali, alla luce delle enormi potenzialità di analisi sempre più accurate e predittive dei dati a cui i nuovi sistemi di e-procurement consentono di attingere”.

“La soluzione JAGGAER ONE per la gestione dei fornitori permette classificare, qualificare e valutare i fornitori nel tempo in maniera diversificata, a seconda della tipologia. Per il settore farmaceutico sono previste alberature specialistiche, che abbiamo messo a punto in anni di esperienza nel settore. Tutte le informazioni sono raccolte in comode dashboard che permettono massimo controllo, al livello di dettaglio necessario, in tempo reale. Il tutto in integrazione con i dati provenienti da info-provider, attraverso un flusso pienamente sicuro.” aggiunge Fabio Moretti, Account Director JAGGAER Italia.

“Realtà organizzative complesse come Chiesi Farmaceutici, con grande respiro internazionale, non possono prescindere da una gestione avanzata del proprio parco fornitori” sottolinea Antonio Principe, Head of Value Engineering JAGGAER Italia, “dove l’analisi delle proprie categorie di spesa, in base alla criticità del business ed alle relative informazioni da gestire, deve andare di pari passo con un approccio di progetto graduale. Avere a disposizione una soluzione tecnologica pronta, dinamica, scalabile, come JAGGAER ONE, permette di rivedere i processi di qualifica ed ingaggiare adeguatamente le persone in un’ottica collaborativa, favorendo il necessario change management interno e l’ottenimento degli obiettivi di progetto”.

Il progetto è stato presentato nel webinar “Gestione dei fornitori: fattore chiave di successo per l’oggi e il domani”. Guardalo On Demand per saperne di più