La digital logistics è la rivoluzione della logistica e dei trasporti. Sempre più business decidono di ricorrere alla tecnologia per migliorari. L’analisi dell’Osservatorio Contract Logistics dimostra come il settore si stia muovendo in direzione di innovazioni come smart glass, piattaforme collaborative, IoT e Logistics App ma anche stampa 3D. Geolocalizzare i mezzi, prova di consegna, segnalazione anomalie con immagini, accettazionepagamenti con POS Mobile, monitoraggio dello stato della merce ora sono realtà.
Digital logistics per creare valore
Gli operatori logistici italiani evidenziano tre esigenze necessarie per arrivare a una completa digital logistics: monitorare l’intera supply chain, affacciarsi all’Internet of Things e migliorare il Warehouse Management System. L’utilizzo di oggetti smart e app diventano importante se si vuole far incontrare domanda e offerta e se si vuole facilitare la comunicazione in real time di tutti gli attori implicati. Un altro strumento determinante a questo scopo è il Workflow Scheduling che, pianificando le attività di magazzino, previene ritardi nell’evasione degli ordini e il ricorsoa straordinari dispendiosi per le aziende. Senza dimenticare il Load Building, capace di calcolare l’ingombro volumetricodelle merci, per saturare i mezzi di trasporto, controllando la spesa e incrementando l’efficienza di viaggi e spedizioni. Tutti questi programmi devono necessariamente essere inseriti in un software gestionale di logistica che comprenda tante funzionalità in un’unica soluzione.
La digital logistics è il futuro?
Il futuro dell’industry 4.0 è un mix di “produzione on demand favorita dalla cosiddetta logistica di fabbrica, gestita da piattaforme informatiche che dimenticano le rigidità dei vecchi Erp per dialogare con tutti i reparti aziendali e con l’ecosistema formato da clienti e fornitori”. L’attenzione alla sostenibilità, già alta oggigiorno, nei prossimi anni sarà ancora tra i principali trend, accompagnata dalla profonda ristrutturazione del punto vendita e della copertura dell’ultimo miglio e il crescente interesse per le Mobile App di logistica.
Tra gli operatori sono sempre più in uso nuove tecnologie vantaggiose sia in termini economici che ambientali. Ad esempio, i nuovi motori LNG per gli autoarticolati, rispetto ai motori diesel, riducono del 90% le emissioni di particolato (del 90%), di ossidi di azoto (del 35%), e di CO2 (del 10-15%). I minori consumi, unitamente al prezzo e al sistema di accise più vantaggiosi, portano a riduzioni del costo del carburante di almeno il 20%. Altra tecnologia che combina vantaggi green e operativi sono i carrelli con batterie agli ioni di litio, che riducono il consumo di energia e le emissioni di CO2, e hanno anche minori esigenze di manutenzione.
Flessibilità
Quello che emerge in generale è che i consumatori sono sempre più esigenti e pretendono modelli di consegna sempre più flessibili: attualmente la tipologia più diffusa è quella in orario lavorativo dal lunedì al venerdì, con tracciamento dell’ordine in tempo reale nel 60% dei casi, mentre solo il 21% offre la consegna serale e solo l’8% la consegna di domenica. Le aziende, visto il crescente desiderio di una consegna su appuntamento e programmata, iniziano a pensare di dover offrire anche consegne serali e domenicali (43%), il 41% consegne in giornata, e il 27% consegne entro due ore nelle grandi città. Per gli operatori logistici quindi il dilemma è se realizzare completamente questa flessibilità.
L’analisi conferma inoltre che le logistics App sono sempre più usate non solo per le consegne a casa (home delivery) ma anche per le consegne a negozi o clienti industriali, sfruttando alcune innovative funzionalità. A fianco di quelle più utilizzate – georeferenziazione dei mezzi, POS mobile per pagamenti alla consegna, fotocamera per provare lo stato della merce in vista di contenziosi – sono state infatti recentemente introdotte il postino intelligente, il calcolo dell’ETA (Expected Time of Arrival) in tempo reale, le chat tra driver e back-office, e l’integrazione tra App e soluzioni IoT, per esempio quella tra il sensore IoT di temperatura sul mezzo di trasporto e la Logistics App sullo smartphone dell’autista consente il monitoraggio in tempo reale, la registrazione e l’invio dei dati ai vari centri di controllo aziendali.
La stampa 3D
Nell’ambito delle innovazioni ,
la stampa 3D (o 3D Printing) è una vera e propria rivoluzione tecnologica. Si parte infatti da un modello 3D (virtuale) dell’oggetto che viene poi letteralmente stampato per accumulo strato dopo strato. Per queste ragioni, il termine che più si addice a tale tecnologia è Additive Manufacturing. La peculiarità chiave della Stampa 3D sta nel fatto di non essere vincolata dalla complessità dell’oggetto: anzi, tanto più il pezzo è complesso tanto più ha senso pensare alla tecnologia additiva.
“L’evoluzione delle tecnologie, in primis in termini di velocità di deposizione degli strati, gamma di materiali impiegabili e dimensioni raggiungibili, sta rendendo la stampa 3D sempre più interessante per l’industria”. Non solo a supporto della prototipazione di oggetti fisici, ambito in cui la tecnologia è nata, bensì, sempre più frequentemente, anche per la produzione di oggetti finiti. Infatti, da qualche anno a questa parte si sta però assistendo all’utilizzo anche in produzione. In virtù della crescente gamma di materiali lavorabili (anche metallici), l’aumento della velocità del processo di stampa e delle dimensioni degli oggetti realizzabili, nel 2017 l’utilizzo di stampanti 3D per la realizzazione di componenti e prodotti finiti direttamente commercializzabili ha assorbito circa il 50% del totale delle applicazioni industriali della tecnologia.
Esistono quattro ambiti applicativi della stampa 3D:
• PROTOTIPAZIONE. La produzione di prototipi tramite tecniche additive (Rapid Prototyping) permette di testare differenti modelli e versioni di un componente, ottenendo feedback (estetici e/o funzionali) immediati per migliorare il progetto.
• PRODUZIONE INDIRETTA. La produzione indiretta o Rapid Tooling si riferisce alla realizzazione tramite tecniche additive di strumentazione necessaria per la produzione dei prodotti, quale ad esempio stampi, posaggi e centraggi.
• PRODUZIONE DIRETTA. La produzione diretta o Rapid Manufacturing prevede l’utilizzo di tecniche additive per la realizzazione diretta di prodotti (o parti di essi) finiti. Tale processo produttivo può portare a realizzare oggetti con caratteristiche meccaniche superiori rispetto agli “originali”, grazie a materiali differenti e forme / geometrie complesse (complexity is for free).
• PRODUZIONE DI PARTI DI RICAMBIO. Le tecniche additive sono impiegate per realizzare componenti destinati al post-vendita delle macchine / impianti. Il vantaggio principale risiede nell’opportunità di stampare al bisogno ed in loco il componente richiesto, senza necessità di stoccarlo lungo la filiera.