Le interruzioni sono sempre una preoccupazione significativa, con impatti su disponibilità di materie prime, tempi di consegna, manodopera e trasporti. Aumentano i rischi finanziari e quelli legati agli eventi naturali, mentre la preparazione e l’integrazione dei fattori Esg sono cruciali.

Materie prime e inflazione

Secondo Kpmg Global il 71% delle aziende globali evidenzia i costi delle materie prime come la minaccia numero uno della catena di approvvigionamento per il 2023. L’impatto dell’inflazione si sta attenuando, ma non si può dire lo stesso della minaccia di interruzioni. Secondo gli intervistati del sondaggio Supply Chain Executive 2024 di Blue Yonder, solo il 36% delle organizzazioni statunitensi ha citato il costo dei materiali come l’area più colpita dall’inflazione, in calo rispetto al 43% del 2023.

A livello globale gli intervistati hanno citato i trasporti e il costo dei materiali come le aree di business più colpite mentre le interruzioni rimangono la preoccupazione maggiore, citate dall’84% delle aziende. Con le interruzioni che continuano ad avere un impatto, gli intervistati hanno citato più spesso i timori relativi alla disponibilità di materie prime, i tempi di consegna prolungati da parte dei fornitori di materiali, la mancanza di manodopera e la mancanza di disponibilità sulle navi da trasporto.

Tre rischi principali mettono a dura prova la supply chain

Secondo Sphera gli elevati tassi di inflazione nell’UE e negli Stati Uniti hanno eroso il potere d’acquisto dei fornitori.  Inoltre, i trasferimenti o le chiusure dei siti sono aumentati del 26%. Chiaramente le difficoltà finanziarie non si verificano da un giorno all’altro e la chiave per il futuro sarà che le aziende aumentino la loro consapevolezza dei rischi legati alla finanza per i fornitori, tenendone conto nella loro pianificazione strategica, per aiutarle a resistere alle fluttuazioni e alle incertezze economiche e costruire resilienza.

Il rapporto di Sphera mostra che gli eventi naturali hanno colpito duramente le catene di approvvigionamento nel 2023, con gli avvisi per i tornado in aumento del 45% e quelli per grandine in aumento del 26%. I due terzi dell’economia globale sono influenzati direttamente o indirettamente dalle condizioni meteorologiche, con settori come l’agricoltura, l’energia e i trasporti particolarmente colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici.

I dati mostrano che  i rischi legati ai fattori Esg nelle catene di approvvigionamento hanno continuato ad aumentare nel 2023 mentre le notifiche di rischio relative ai diritti umani sono aumentate del 12%, le questioni relative alle pratiche di lavoro del 13% e quelle riguardanti le violazioni delle pratiche ambientali dell’1%. “L’aumento della globalizzazione, i cambiamenti normativi e le richieste dei consumatori e degli investitori possono contribuire a una maggiore importanza del rischio Esg nelle catene di approvvigionamento”, si legge nel rapporto di Sphera. “Un approccio olistico alla gestione del rischio della catena di approvvigionamento che integri le considerazioni Esg nella strategia può aiutare le aziende a mitigare le conseguenze del rischio legato ai fattori Esg”.

Monitoraggi continui e preparazione al futuro

Negli ultimi articoli della sezione “Supply chain” abbiamo evidenziato come nonostante tutto si possa intravedere una certa stabilità, seppure un riassestamento dell’economia globale porti in seno una serie di sfide e di incognite da non sottovalutare. Ormai sta diventando quasi un cliché, ma effettivamente un mondo in trasformazione richiede una preparazione adeguata, qualcosa che forse non è stato mai necessario quanto oggi, anche a causa della profonda interconnessione globale e dei rivolgimenti politici e socioeconomici a cui stiamo assistendo mentre la fragilità dell’ordine internazionale mostra tutti i suoi effetti.

L’8 e 9 giugno le elezioni europee potranno cambiare gli scenari e portare a una Unione europea diversa da quella che conosciamo. Probabilmente le basi valoriali su cui poggiano le istituzioni europee non cambieranno molto in fretta e il contesto all’interno del continente non muterà in modo sostanziale a seguito di questa tornata elettorale. Tuttavia, è bene che tutti i professionisti delle aziende europee si facciano trovare preparati nei confronti di potenziali variazioni e dei rischi anche oltre le problematiche operative quali sono la maggior parte di quelle sopra evidenziate.