Riportiamo l’articolo di Daniele Marazzi, Consigliere delegato del Consorzio Dafne pubblicato sul magazine “The Procurement – Digital Supply Chain & Logistics” (Anno 3 Numero 4)

Declinare il digitale nell’ambito dei processi di trasporto e consegna merci apre opportunità sia sul fronte del recupero di efficienza sia rispetto al miglioramento in efficacia e livello di servizio offerto. E oggi forse come non mai, le “condizioni al contorno” sono tali da rendere davvero attuale questa istanza.

Tutti gli attori – imprese, operatori logistici, singoli trasportatori – concordano nell’indicare l’incremento in efficacia e tempestività di gestione delle informazioni come la principale ragione di interesse per l’introduzione di soluzioni digitali in questi processi. E molteplici sono le opzioni percorribili: sia con riferimento alle consegne andate a buon fine sia per i trasporti che presentano anomalie allo scarico, affrontabili con modalità non vincolate alla classica raccolta tramite documento cartaceo – “come si è sempre fatto” per prassi stratificatesi negli anni – ma, al contrario, ridisegnate sfruttando soluzioni digitali che consentono una risalita a monte delle informazioni in tempo (quasi) reale. Starete ora probabilmente pensando “ma la bolla deve accompagnare la merce” oppure “sono tenuto a raccogliere la firma del cliente”. In realtà, non è così. Da anni ormai la normativa permette di gestire in modalità totalmente digitale i Documenti di Trasporto (DdT) – mentre la bolla rimane in uso solo per la prima immissione in commercio di alcune particolari tipologie di merci.

In funzione delle caratteristiche delle supply chain in cui si opera, è possibile esplorare la combinazione di diversi modelli. Per esempio, se si appartiene a un comparto che può essere ricondotto ai network EDI, è possibile sfruttare questo stesso canale per la veicolazione di messaggi strutturati quali il Despatch Advice e il Receiving Advice: quest’ultimo permette di interscambiare informazioni sull’esito della consegna, abilitando la raccolta strutturata di eventuali contestazioni o anomalie. Se, invece, siamo un’azienda focale che si relaziona con i propri partner di business tramite Portale Web, è possibile utilizzare questo canale anche per le informazioni relative alle consegne. Sia anticipando il DdT digitale – per ottimizzare le attività di ricevimento e precarico a magazzino – sia raccogliendo le informazioni legate all’esito della consegna, con relative eventuali anomalie. Infine, è possibile affrontare anche rapporti spot e con interlocutori cui ha poco senso proporre integrazioni più spinte: soluzioni molto interessanti fanno leva sugli smartphone – ormai diffusi in modo pervasivo anche tra i trasportatori – per la raccolta dell’esito di consegna e delle eventuali anomalie (magari esplorando le potenzialità del “Bring Your Own Device” con gli autisti), a completare la messa a disposizione del DdT digitale in anticipo rispetto all’arrivo del mezzo.

Non ha davvero più ragion d’essere indicare la normativa e la – presunta, più che effettivamente verificata – impreparazione o indisponibilità degli altri attori della filiera quali ragioni di blocco all’adozione di queste soluzioni. Compliance e Engagement, infatti, sono tappe – e non “ostacoli” – importanti per raccogliere con efficacia le opportunità del Digitale anche in questo contesto.

Daniele Marazzi

Ingegnere, advisor e divulgatore, affianca le organizzazioni nel ridisegnare in chiave Digitale i propri processi attraverso l’introduzione di soluzioni e modelli innovativi, anche attraverso il recente lancio dell’iniziativa Digital & Mobile Network (www.diemmenetwork.com). Dal 2008 collabora con gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e partecipa ai lavori di diversi fora istituzionali, a livello sia italiano sia europeo.

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