Il report Dnv Lean and Green: building sustainable and cost-efficient supply chains, afferma che le aziende che investono in iniziative di sostenibilità si aspettano di registrare benefici finanziari. Un elemento che spinge sempre più aziende a prendere in considerazione il tema.
I benefici economici di un approccio agile e sostenibile
Non proprio tutti sono ambientalisti. Ma anche chi non lo è sta prendendo in considerazione la sostenibilità (non solo ambientale). Nonostante alcune incertezze su come rispondere all’ultima serie di regolamenti europei che entreranno in vigore dal 2024, numerose aziende secondo il report di DNV sostengono i benefici, anche finanziari, delle scelte sostenibili.
Per l’indagine sono stati intervistati 525 decisori in materia di supply chain e procurement, sostenibilità, affari normativi e trasformazione digitale di aziende con oltre 250 milioni di dollari di fatturato annuo globale. Le risposte mostrano che un dirigente su quattro ha già registrato un aumento dei ricavi grazie agli investimenti in sostenibilità nelle catene di fornitura da parte del proprio business e un altro 38% prevede di ottenerlo nel prossimo anno. Inoltre, più di un terzo ha dichiarato che la sostenibilità della supply chain ha già generato risparmi sui costi, mentre il 40% prevede di raggiungerli entro l’anno. Le loro risposte rivelano che le aziende non devono scegliere tra “lean” e “green”.
Complessità e opportunità
Le grandi organizzazioni devono affrontare molteplici problemi con le loro complesse catene di approvvigionamento, inclusa la necessità di diventare più efficienti e più sostenibili. Sebbene la crisi climatica non sia nuova, l’intensa domanda posta alle aziende da clienti, investitori e autorità di regolamentazione per eliminare l’impatto climatico e contribuire a una società giusta non è mai stata così grande. Mentre stanno entrando regolamentazioni di vasta portata, in particolare in Europa, coloro che rimangono indietro in termini di sostenibilità vedranno i loro rischi maggiori e i loro margini più bassi. Coloro che si adegueranno, continueranno a ottenere profitti.
C’è la percezione che l’aumento delle normative, come quelle provenienti dall’UE sulla sostenibilità e sui diritti umani, eserciti un’indebita pressione sulle organizzazioni che devono affrontare oneri senza precedenti. Un elemento che sta generando diverse discussioni su quello che è il ruolo sociale delle aziende. Fare profitti, lasciando le istituzioni a occuparsi di questioni sociali e politiche che li limitino per ridistribuire ricchezza, o occuparsi della società? A causa della forte sensibilità della società e dei consumatori, delle interruzioni post-Covid e delle interruzioni dovute alla guerra in Ucraina, la ripartenza dagli shock sembra porre alle aziende queste questioni e la risposta spesso è per il secondo verso – considerate anche le grandi campagne di marketing sulla sostenibilità.
La roadmap per il green
Se dotate di una comprensione verificata dei costi del ciclo di vita e dell’impatto sulla sostenibilità dei materiali e di altri input, le aziende possono elaborare strategie di approvvigionamento che soddisfino la loro ricerca di profitti con il rispetto di norme ambientali. Sostenibilità e trasformazione digitale sono la priorità assoluta per molte aziende e il clima economico sta accelerando le iniziative di trasformazione, efficienza dei costi e resilienza. Tuttavia, secondo Dnv, le roadmap devono includere anche elementi di dati chiave verificati, come le valutazioni del ciclo di vita, le valutazioni dell’impronta di carbonio, il monitoraggio dei rischi per i diritti umani, i fattori dell’economia circolare, oltre a piattaforme affidabili di verifica e documentazione dei dati per supportare la mappatura, l’onboarding e il monitoraggio.
I miglioramenti potrebbero derivare dall’esame di tecnologie più specifiche che affrontino la sostenibilità e l’efficienza della catena di approvvigionamento. Inoltre, questi investimenti dovrebbero essere intimamente connessi alle esigenze della regolamentazione in arrivo. La nuova regolamentazione, progettata per proteggere l’integrità del mercato europeo avrà impatti duraturi sulle organizzazioni con supply chain complesse. Molte organizzazioni sono impreparate ad affrontare queste nuove normative come Cbam, Csddd, Digital product passport o Ecodesign. Il ritorno sull’investimento dovrebbe abbracciare metriche per misurare le iniziative di sostenibilità ed efficienza. “Una volta che le organizzazioni sanno dove si trovano e come stanno migliorando, possono iniziare ad adattarsi per conformarsi con maggiore fiducia alle nuove regulations”, conclude Dnv.