Uno strumento che permette di programmare la disponibilità a fronte dei tempi richiesti dal mercato

Riportiamo l’articolo di Renzo Cristofoli, Direttore supply chain e planning di gruppo di Cimbali , pubblicato sullo speciale Supply Chain & Logistics di The Procurement Magazine (Anno 5 n.1 Gennaio – Febbraio 2019 )

Una corretta disponibilità di prodotto è una delle richieste a cui la supply chain deve rispondere in maniera efficace ed efficiente. Efficace perché il materiale richiesto deve essere disponibile dove, come e quando serve. Efficiente perché il tutto deve avvenire bilanciando correttamente i costi e i benefici.

Il mercato chiede capacità di gestire elevata complessità (aumento dei mercati e delle varianti, riduzione dei tempi di consegna, volatilità della domanda…) garantendo affidabilità e flessibilità. Gruppo Cimbali, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine per il caffè e bevande a base di latte a uso professionale, non è immune da questo cambiamento: presenza globale (vendite e distribuzione in più di 120 paesi al mondo), alto numero di Sku (i clienti chiedono sempre maggiore personalizzazione) e gestione della divisione Ricambi originali.

La supply chain, per rispondere adeguatamente, deve lavorare in modo integrato coordinando tutte le funzioni, dal customer service al material management, inclusi clienti e fornitori. Questo garantisce una visione globale del processo al fine di gestire i tre flussi fondamentali della logistica:

1. Informazioni

2. Materiali

3. Finanza

Ma come possiamo garantire affidabilità con una domanda variabile e una elevata complessità di prodotto? È importante tenere in considerazione tutti processi della supply chain e agire attraverso di essi. Uno di questi è l’inventory management.

Si tratta di un processo critico che serve a progettare lo stock di prodotti determinandone le quantità ottimali e le relative tempistiche di rifornimento, al fine di allinearle alle vendite e alle capacità produttive. Questo processo ha un impatto diretto sia sul livello di servizio che sui margini di profitto e sul flusso di cassa: lo stock costa in termini di capitale circolante immobilizzato, spazio occupato e risorse necessarie alla sua gestione. Una adeguata pianificazione del magazzino prodotti finiti sull’intero network logistico consente, quindi, di programmare la corretta disponibilità a fronte dei tempi di consegna richiesti dal mercato.

Uno strumento per effettuare l’analisi del proprio portafoglio prodotti è la segmentazione della domanda. Mettendo a confronto il volume della domanda di ogni singolo Sku con la sua variabilità, possiamo assegnare a ogni differente tipo di domanda una specifica strategia di stock. I prodotti che presentano una domanda stabile possono essere gestiti a stock, in altri casi, dove la volatilità della domanda è elevata, uno stock sarebbe economicamente poco sostenibile comparato al beneficio di un alto livello di servizio.

L’utilizzo di tecniche di pianificazione di tipo “make to stock” si affiancano all’utilizzo di tecniche “make to order”, a seconda dei volumi e della variabilità della domanda espressa dal mercato.

Inventory Management significa conoscere quale prodotto deve essere immagazzinato e quanto di esso sarà richiesto in futuro: ogni segmento di prodotto e la sua specifica regola di pianificazione, deve avere una propria politica di inventario.

Ma quali sono i benefici attesi? Questi i principali:
1. Miglioramento del livello di servizio
2. Riduzione delle rotture di stock
3. Riduzione delle giacenze in eccesso

Il goal dell’Inventory Management è quello di progettare i profili mensili di scorta-obiettivo, trovando il miglior compromesso tra livello di servizio, grado di copertura e costi di gestione del magazzino.

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