Le supply chain industriali sono vulnerabili e, per evitare crisi future, è necessario prepararsi alla resilienza senza danneggiare l’efficienza. Un articolo di Mckinsey ci racconta come poter reimmaginare le catene di approvvigionamento industriali dopo che hanno mostrato a tutto il mondo la loro fragilità intrinseca.
Ci ricordiamo tutti le carenze di prodotti registrate soprattutto in determinati settori come i generi alimentari e le componenti elettroniche. Nonostante eventi come questo accadano una volta nella vita, il problema di gestire il rischio si è palesato davanti agli occhi dei CEO con urgenza e ha fatto loro riflettere. Catene complesse e globali hanno un rischio maggiore con cui confrontarsi e, anche se risulta difficile prevedere quando e se si verificherà un ulteriore shock, si può valutare a grandi linee la loro frequenza, la gravità dell’impatto e il tempo che le aziende hanno per prepararsi all’imprevedibile.
Preparare le supply chain industriali alle interruzioni
Le aziende possono prepararsi a gestire le interruzioni del processo e creare un modello di resilienza a cui ricorrere non appena si presenti una crisi. La resilienza, secondo McKinsey si può costruire su tre fronti:
- il ripensamento dei modelli di business spostando l’attenzione dalla sola vendita esclusiva di prodotti e servizi
- passare da un focus sull’integrazione verticale alla sicurezza dei punti di controllo
- costruire catene di approvvigionamento industriali resilienti ed efficienti
Il McKinsey Global Institute ha intervistato alcuni leader aziendali durante la pandemia di Coronavirus nel maggio 2020 e ha scoperto che il 93% dei leader delle supply chain industriali stava pianificando di aumentare la resilienza e che il 44% aumenterebbe la resilienza anche a scapito dei risparmi a breve termine.
Il percorso verso una resilienza efficiente può essere accompagnato da una serie di soluzioni digitali e di analisi, inclusi gli strumenti dell’Industria 4.0, arrivando a essere sia produttivi sia flessibili.
Ripensare il modello di business
Le aziende possono ripensare il proprio modello di business per ottenere nuove entrate o continue. Per esempio, molte aziende possono offrire modelli basati su abbonamento o pay-by-use per macchinari e impianti. Oppure possono fornire accesso a piattaforme tecnologiche (come ecosistemi per sviluppatori basati su sistemi aperti) e piattaforme di broker con mercati spot industriali che collegano terze parti (come quelle con capacità di produzione in eccesso e la capacità di fornire servizi).
Avere una catena del valore competitiva
Molti settori stanno assistendo a una rapida disintermediazione delle loro relazioni con i clienti. Le grandi piattaforme tecnologiche, che ora vantano miliardi di utenti attivi mensili, attraggono le aziende che cercano di vendere a quegli utenti. Ma le aziende possono anche proteggere le loro relazioni con i clienti adottando una visione completa e pulita delle loro future catene del valore per garantire la competitività contro la potenziale disintermediazione. Agire per migliorare l’accesso dei clienti, implementare piattaforme tecnologiche proprietarie, aiutare a definire nuovi standard di settore e sfruttare il know-how del dominio può fornire un supporto cruciale.
Digitalizzare
Diverse tecnologie dirompenti stanno accelerando il processo:
- la potenza di calcolo utilizzata per addestrare i più grandi modelli di intelligenza artificiale è aumentata di due volte ogni 3,4 mesi dal 2012
- la digitalizzazione dei processi di produzione sta anche fornendo una maggiore interazione tra uomini e macchine, con una crescita prevista di sei volte nel mercato della realtà virtuale, con un tasso di crescita annuale composto di circa il 35%
- migliore conversione da digitale a fisica grazie alla maggiore potenza della produzione additiva (stampa 3D)
- le tecnologie possono essere applicate ai processi di produzione, come i test e il confezionamento automatizzati
La regionalizzazione delle catene di approvvigionamento è già iniziata e potrebbe creare rischi e opportunità in tutte le regioni. Le modifiche abilitate dall’Industria 4.0 possono fornire risultati, come un aumento di circa il 65% dell’efficienza della manodopera, una riduzione del costo unitario del 30-40% per le spese generali di produzione, un aumento di oltre il 200% della produzione e una riduzione di circa il 50% dei problemi
Effettuare uno stress-test
Lo stress test è un primo passo importante nello sviluppo di un progetto di resilienza. Uno stress test generale considera cinque fattori:
- attrattiva del settore
- resilienza aziendale
- esposizione alla catena di approvvigionamento
- esposizione alle operazioni
- esposizione dei clienti
L’approccio olistico consente il confronto sia all’interno delle business unit sia con i concorrenti. Uno sguardo approfondito alla catena di fornitura industriale globale può identificare le vulnerabilità sia a livello uno che ad altri livelli, considerando una serie di fattori di rischio, come la densità di spesa associata ai fornitori e alle posizioni geografiche.
Analizzando il potenziale di esposizione agli shock e le fonti di vulnerabilità, le organizzazioni possono evidenziare interruzioni impreviste della catena del valore che possono causare un impatto operativo e finanziario e possono capire dove possono concentrare i loro sforzi per ridurre il rischio complessivo della catena del valore.